HTML5 nasce come standard nel 2014 (ottobre 2014) e il significato più proprio o meglio la necessità di definire un nuovo standard nel mondo web non era solamente far evolvere la potenzialità dell’HTML ma appropriarsi di pezzi importanti del digital lifestyle che sono i rich media.
Fortemente voluto dall’organo di coordinamento del web il W3C spesso disatteso per puri calcoli aziendali di fatto in modo non proprio silente è stato il punto di partenze per ulteriori rivoluzioni tecnologiche. Vediamo un prodotto di questa evoluzione tecnologica che è il webRTC.
webRTC è uno standard figlio dell’HTML5 fortemente voluto da W3C e IETF e sostanzialmente permette di sviluppare soluzioni di streaming e quindi di comunicazione di voce e immagini senza aver bisogno di avere qualcosa di preventivamente installato ma solo il browser. Ma lo scenario che rende webRTC particolarmente interessante si può condensare in queste considerazioni:
- Le implementazioni MPEG-DASH e HLS soffrono di una latenza che in media si aggira in circa 10 secondi.
- Adobe Flash sta arrivando al capolinea del suo ciclo di vita nel 2020 è prevista la fine del supporto e la mancanza di aggiornamenti con i browser che non lo supporteranno.
- La maggior parte dei social hanno di fatto scelto d’integrare funzionalità di video streaming, etc..
- Non dover installare strati software oltre il browser facilita i produttori di contenuti verso i clienti finali
- L’integrazione dello standard H264 e H265 in webRTC semplifica ulteriormente la produzione e diffusione di contenuti.
Quindi le possibili applicazioni sono proprio rivolte ai rich media e se proviamo a sintetizzare le possibili applicazioni tutto si svolge attorno al trattamento della voce (audio) e delle immagini (video) e quindi oggi uno degli aspetti di maggior interesse per:
- Broadcasting di contenuti (es.IPTV)
- Streaming che richiedono bassa o zero latenza per interattività (es.immagini di un intervento chirurgico con partecipazione di esperti remoti in second opinion, interviste)
- Comunicazione via voce o chat a livello aziendale (es. sistemi di comunicazione VOIP included)
In modo spesso silente si fanno le rivoluzioni e i risultati arrivano con il consenso di tutti:
Oggi i rich media sono l’area in cui si sviluppa la comunicazione, la semplicità è d’obbligo e quindi parafrasando “one solution fit many” abbiamo il potenziale strategico del webRTC: tratto i rich media senza altro software…solo un browser anche embedded nei dispositivi utilizzati che non sono solo computer o smartphone ma anche oggetti IoT.
Il mondo webRTC avrà la sua diffusione aumentata non appena il mondo Adobe Flash sarà arrivato al capolinea e quindi senza più ulteriori possibilità d’utilizzazione.
Attenzione webRTC avrà la sua piena legittimazione anche per i sistemi complessi di comunicazione come sono gli attuali centralini telefonici o meglio sistemi di Unified and Collaborative Communication.
Ultima considerazione il valore degli standard sono una ricchezza per tutti e i modo particolare per gli utenti finali e non solo per il mondo dell’IT, webRTC per chi lo ha scelto è già una ricchezza…ed è standard.
Parliamo di futuro o meglio di futuro prossimo: dopo HTML5.2 del 2017, HTML6 è già in lavorazione e uno dei primi obiettivi sarà sostituire l’importante quanto pervasivo mondo dei javascript.