Con piacere informo che itSMF International ha rilasciato proprio in questi giorni la “2nd Edition of the itSMF International E-Zine Forum Focus”.
Visto il periodo si tratta di un vero e proprio regalo di Natale per tutto il mondo dell’ITSM.
Come nella precedente edizione, la numero 1, gli articoli fanno parte di una raccolta di “call for paper” che muove i vari appartenenti alla comunità a proporre notizie di attualità, riflessioni e approfondimenti di estremo interesse.
Le 34 pagine del formato elettronico sono ricche e di ottima qualità che valgono abbondantemente il tempo speso a leggere.
Troverete la E-Zine a questo indirizzo: http://www.itsmfi.org/
Oltre ai contributi professionali di cui più avanti troverete un indice “commentato” sono presenti molte informazioni della vita dei vari itSMF a livello mondiale.
Colpisce in questa prospettiva la nazione di origine dei contributi che coprono di fatto l’intero globo dimostrando quanto sia forte e diffusa l’attenzione verso l’ITSM e più in generale la capacità di poter attualizzare ITIL in un contesto che ha visto radicali cambiamenti (disruptive) ma non diminuire la necessità del Service Management.
L’intro è a cura di itSMF International è da visibilità del processo organizzativo interno con le varie sfide lanciate dal cambiamento e le varie reazioni che sono parte della vita locale dei vari chapter.
Le perle di questa seconda edizione sono molte e inizierei proprio dal primo contributo che è relativo ad una anticipazione di un libro in pubblicazione nel 2017 e relativo all’“Integral Service Management Model” in cui ai temi dell’ITSM si affiancano i vari fattori legati non solo alla tecnologia ma ai contesti culturali, etici, individuali e organizzativi in cui si colloca appunto il Service Management.
La parola Integral è infatti la spia di questa estensione che di fatto tocca aspetti che si intrecciano in modo positivo o negativo con i servizi IT e quindi da qui la necessità di un’attenta valutazione. Alcune di queste estensioni toccano l’emisfero in cui si è sviluppata la corporate advocacy.
I nostri colleghi di itSMF UK introducono invece un nuovo modello denominato “PSFM” (Professional Service Management Framework) che ha come obiettivo quello di individuare, riconoscere e comunicare i risultati conseguiti dall’organizzazione e dai singoli nel service management. Sono individuate 6 aree di competenza che costituiscono la base per il riconoscimento e la valutazione dei risultati positivi,
Raccomando anche “the Evolution of ITSM” in quanto come consapevolezza condivisa attualizza il Service Management con i framework come DevOps e Agile all’interno del mondo dell’ITSM di cui ITIL è parte e strumento di supervisione.
Infine raccomando la lettura di “Building a Service Portfolio” a cura dei colleghi danesi che inquadra nella logica familiare del project management il portfolio a livello di servizio.
Questa è un’ulteriore dimostrazione che nessun framework è in assoluto esaustivo e sufficiente da solo e che per la valutazione e la successiva azione abbiamo bisogno di vari strumenti e che di importante esiste solo la necessità di fornire servizi con il migliore ed economico impiego di risorse e che siano questi l’effettivo bisogno dell’organizzazione.
Il confronto con altre esperienze è la logica che anima e fa vivere la comunità e questo è proprio il caso della nostra comunità itSMF di cui apprezzo la capacità di proporre sempre occasioni importanti di confronto e crescita.