L‘ITSM ha davanti un nuovo e importante compito e sfida con la diffusione delle “Things” che sono parte dei servizi digitali e che stanno moltiplicando le opportunità ma allo stesso tempo imponendo scelte di gestione fondamentali.
L’offerta si sta articolando in modo molto ricco e molti sono i player di mercato ma qui arriva subito il primo problema, fonte storica di emicranie ed altri malesseri per il CIO: Quale compatibilità tra i vari fornitori e tra i vari dispositivi, sensori, concentratori esiste? E’ possibile far dialogare tutte le parti del sistema in modo da poter fornire il servizio in modo efficace e sicuro?
Sappiamo che alcune risposte date in passato stringevano sull’unicità di fornitore (anche in questo caso non garantita la piena compatibilità), ma nell’IoT questo non è più possibile: molti fornitori o meglio produttori in quanto specializzati su dispositivi diversi e allora?
Compito fondamentale del W3C, che ricordo è nato per esplicito volere di Tim Berners- Lee inventore del web, è di mettere insieme per tipologia applicativa i vari produttori e cercare di definire i livelli di comunicazione necessari a far dialogare sistemi di produttori diversi. Ciò permette dunque l’interoperabilità (parola magica…) a tutto favore degli utilizzatori che si trovano ad investire in soluzioni espandibili e non prigionieri di soluzioni proprietarie immodificabili senza l’intervento dello stesso produttore.
Nasce su questa consapevolezza quindi LoRa Alliance che altro non è che il tentativo di rendere possibile la convivenza e comunicazione di soluzioni aventi componenti diverse di più fornitori.
Il primo risultato è quello di aver definito un protocollo di comunicazione denominato appunto LoRaWAN che l’acronimo di Low Power Wide Area Network tra i sensori e i dispositivi di concentrazione, modello tipologico per eccellenza dell’IoT. Abbiamo infatti una moltitudine di sensori che raccolgono dati e trasmettono a concentratori che permettano quindi di indirizzare il flusso verso i sistemi che trattano le informazioni (guida, controllo, etc.).
Il protocollo di LoRa Alliance (https://www.lora-alliance.org/) utilizza in modo parsimonioso le risorse energetiche del sensori allungando quindi il ciclo di vita in modo efficace. Notevoli le applicazioni in tal senso che si stanno già realizzando per i servizi digitali in ambiente urbano (Smart City).
Se seguite W3C e i suoi lavori fate attenzione alla terminologia che chiama WoT che è l’acronimo di Web of Things ciò che spesso viene individuato come IoT, lasciando al termine IoT il significato di connettività che secondo il modello ISO/OSI e solo un layer mentre WoT è la parte che sta a livello di applicazione: Berners-Lee insegna….
LoRa Alliance è una parte quindi operativa e concreta che vedremo sempre di più e per chi fosse interessato a Londra al Royal Garden Hotel si svolgerà i prossimi 23-24 gennaio 2017 il 7° incontro di tutti i membri e poi è già annunciata la partecipazione al Mobile World Congress di Barcellona (27 febbraio – 2 marzo 2017).
Altre associazioni si sono formate e credo che sarà interessante esplorare visto che saranno la base della condivisione e del possibile sviluppo coordinato e comunicante di soluzioni (domotica, dispositivi mobili, automotive, etc.)
Molto tempo, anche se in termini di anni veramente pochi, è passato dall’attuale consapevolezza che vede il valore degli standard open non come una scorciatoia per risparmiare soldi ma come un passo obbligatorio per creare valore e servizio.