VeriSM – l’esperienza (eccellente) di chi si è certificato

Con vero piacere questa volta parlo dell’esperienza di uno dei primi certificati Foundation VeriSM italiani perchè si tratta proprio di Federico Corradi nostro responsabile del TCAB (Technical Committe Advisory Board) di itSMF Italia nonchè co-fondatore e vice-presidente di itSMF Italia. La carriera di Federico si è sviluppata interamente nel mondo dell’ICT partendo dall’ambiente sistemistico per arrivare all’organizzazione aziendale e le relazioni con il Service Management con importanti responsabilità in ambito europeo.

Pochi giorni fa mi ha confessato, quasi sottovoce, di aver sostenuto con successo l’Esame per la certificazione VeriSM Foundation e quindi dopo la serie di post su questo nuovo approccio dell’ITSM quale migliore confronto d’idee e d’esperienza con Federico che con la solita lucidità e chiarezza ci può offrire un prezioso aiuto avendo pieno controllo del percorso fatto con ITIL e adesso con VeriSM.

La prima domanda fatta a Federico è stata relativa all’apporto di VeriSM nel bagaglio professionale e la risposta è stata esattamente il tenere a riferimento il nuovo contesto che oggi dobbiamo affrontare con la sfida del digitale che sta muovendo l’intera sfera sociale e a maggior ragione investe l’impresa. Rivoluzione quella del digitale che non può essere affrontata solo pensando a macchine o sistemi diversi lasciando tutto il resto inalterato, il rischio come sappiamo di molte imprese e anche d’interi paesi è quello dei dinosauri: grandi e forti non hanno reagito al cambiamento e si sono estinti.

VeriSM cerca di portare il ruolo fondamentale dell’ITSM o sarebbe meglio proprio del Service Management in una dimensione contestualizzata al digital lifestyle con tutta la logica del cambiamento di approccio.

Per capire quanto sia disruptive il digitale è sufficiente pensare al rapporto-scontro o quasi nel project management tra approccio AGILE (iterativo) o waterfall classico e poi nel rilascio del software l’approccio DevOps rispetto a quello tradizionale.

Federico con la solita chiarezza concorda con IFDC (International Foundation for Digital Competences ) che VeriSM non si pone come obiettivo la sostituzione di metodologie e framework come ITIL, Cobit, DevOps, AGILE, etc. ma intende piuttosto orchestrare tutto questo in funzione delle esigenze d’impresa e del contesto organizzativo e di mercato. Questo è il valore di consapevolezza e di capacità di lettura e analisi che si acquisisce a livello professionale, grazie all’approccio VeriSM. L’immagine forte di VeriSM dove si capisce molto è la rete “mesh” i cui 4 lati sono occupati da:

  1. environment
  2. resources
  3. new technolgies
  4. management practices

Ho chiesto a Federico poi alcuni dettagli pratici sul percorso di certificazione e sull’esame. Fondamentale è la lettura e la comprensione del testo della Van Haren: VeriSM – “A service management for the digital age” che è la base sulla quale costruire il percorso d’esame. L’esame consta di 40 domande tecniche e situazionali e la certificazione Foundation è conseguita con il 65% di risposte corrette.

Il percorso di certificazione continuerà con altri 2 livelli che al momento sono in preparazione e precisamente: Professional Certification Q3/2018 – Leader Q4/2018.

Comprensibile tutto questo visto che VeriSM è stato annunciato nel 2017 e che la comunicazione spesso ha latenze dovute a canali spesso faticosi e non ottimali, lo sanno bene gli amici che si occupano di Digital Marketing…a proposito!

TCAB itSMF – Italia

 

 

 

 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *