Axelos official maintainer del framework ITIL ha introdotto un nuovo livello di certificazione successivo al Foundation e precedente all’intermediate con uno specifico obiettivo:di contestualizzare ITIL in una visione rivolta all’applicazione pratica o meglio come recita il subtitle: “Connecting theory with practice”.
Ho avuto il piacere di poter intervistare recentemente uno dei primi practitioner e chiedere che cosa ha significato questa certificazione nella propria vita professionale e quale bilancio dopo circa un anno dal conseguimento.
ITIL Practitioner è una certificazione fortemente voluta da Axelos ma in particolare anche dalla comunità ITIL che rivendica un ruolo assolutamento concreto ed incisivo come l’IT Service Management richiede.
La concretezza è la dimensione fortemente voluta e anche molto apprezzata dalla comunità ITIL, la prova di questo sta nella possibilità di poter fare l’esame in modalità open book e cioè con il Guidance (testo utilizzato per la preparazione) aperto e quindi consultabile.
Le 50 domande sono infatti riferite a situazioni concrete in cui è fondamentale avere esperienza diretta dell’ITSM con ITIL Foundation ben metabolizzato per poter rispondere correttamente.
Carlo Simonelli – capo ufficio area sistemi, reti e postazioni di lavoro della Camera dei Deputati uno dei primi certificati ITIL Practitioner italiani ha affermato che l’aver affrontato la preparazione e poi il test ha permesso di poter focalizzare in modo meno astratto Il
- CSI – Continual Service Improvement
- Change Management
- Communication
Questo approfondimento ha maturato una migliore consapevolezza nello sviluppo della propria attività professionale e quindi la valutazione dopo un anno dall’esperienza sostenuta è senza dubbio positivo.
La fatica sostenuta giustifica poi i risultati nell’esperienza e nelle responsabilità di tutti i giorni, ci dice Simonelli che precisa inoltre che il ricorso a framework come ITIL è una necessità già matura nel mondo IT della Camera essendo stato introdotto da almeno 8 anni non come approccio sperimentale ma come modalità condivisa tra personale IT e fornitori esterni.
Simonelli ci ha anche raccontato anche della recente certificazione Prince2-Agile conseguita da pochi giorni e che tutto questo sforzo è finalizzato alla condivisione esterna di modalità realizzative più snelle ed efficaci quando applicabili e che i prossimi bandi di gara finalizzati all’acquisizione di servizi IT richiederanno appunto l’adozione di questo framework per la realizzazione.
Si tratta di un caso particolarmente virtuoso e ci fa piacere raccontarlo ma credo anche possa essere contagioso e quanto è accaduto alla Camera dei Deputati per merito di Simonelli si possa diffondere al mondo dell’offerta e della domanda.